Non mi ero resa conto totalmente di quanto fossimo soli, distanti, chiusi nelle nostre case fino a quando, domenica 22 marzo, intorno alle 16.30 non ho preso lo svincolo autostradale di Valmontone (Rm) per recarmi per lavoro a Gualdo Cattaneo(Pg),.
L'autostrada completamente deserta, mi ha restituito subito una forte sensazione di angoscia e di malinconia: non una macchina, nessuno.
Che poi a me, è sempre piaciuto viaggiare in autostrada ed osservare le auto, le famiglie che partono felici per le vacanze, le persone sole che tornano dal lavoro impazienti di arrivare a casa, da qualcuno che li aspetta.
Quel giorno invece, tutto sembrava irreale, c'ero io che mi spostavo per una ragione di "comprovata esigenza lavorativa" come decreto vuole ed ero pronta ad affrontare quel viaggio perché sapevo che c'erano persone ad aspettarmi, colleghi che avevano bisogno di supporto.
Si perché, ci sono persone che silenziosamente continuano a lavorare, persone che coraggiosamente continuano a prendersi cura degli utenti e tutti i giorni, in punta di piedi, quasi per non farsi sentire, neanche da quel nemico invisibile che stiamo combattendo, si recano in struttura sperando che lo stesso non ci entri mai.
Eppure ci sono, sono "essenziali" e quasi nessuno ne parla.
Arrivata a destinazione in terra Umbra, mi sono fermata nel nostro Agriturismo di Bevagna, dove ha sede la Cooperativa e dove vanno avanti le attività della nostra Azienda Agricola e lì, ho percepito il calore di sempre, gli stessi sorrisi di chi, affronta le difficoltà, sapendo di potercela fare e che anche questa, che sembra essere la più difficile delle nostre battaglie, la vinceremo!
Il giorno dopo, per la prima volta, sono andata nella Comunità Genitore con Bambino "Nemo e Dory" a Gualdo Cattaneo (Pg).
Subito ad accogliermi, la curiosità e i sorrisi dei bambini che hanno iniziato a farmi domande e in un attimo mi hanno fatto dimenticare la buia realtà che avevo visto fuori qualche ora prima.
Non è facile spiegare ai bambini cosa sia questo "Covid - 19" che non si vede eppure ha un gran potere su di noi.
Così, tra un gioco e l'altro, ogni tanto sorgeva qualche dubbio: "ha perfino fatto chiudere le scuole!";
"deve essere proprio importante! vero Chiara?".
Ma i bambini sono abbastanza sereni anche se non se lo spiegano. A loro basta qualche parola detta nel modo giusto e percepire le nostre emozioni positive.
Con non poca difficoltà, i colleghi Umbri, hanno continuato a farlo sempre, lasciando le mille preoccupazioni nel cappotto che tolgono prima di entrare in turno.
Finalmente la neve e quel martedì mattina ci ha regalato un pò di libertà e spensieratezza.
Una gioia indescrivibile mi attraversava alla vista dei bambini che, increduli, guardavano fuori dalla finestra e per la prima volta vedevano quei leggeri fiocchi bianchi posarsi a terra.
E subito giù a toccarla. Scoprire come fosse e cosa poterci fare.
La settimana è passata così in fretta, troppo in fretta, tra un gioco e l'altro, tra una risata e l'altra.
Rimane la consapevolezza che non tutto si sia fermato e non debba fermarsi.
